My Way: storia della canzone più amata di Sinatra

My way: la storia della canzone che Sinatra ha reso famosa

My way al pianoforte

Sì, il titolo di questo articolo non è sbagliato!
“My Way”, infatti, è diventata famosa grazie all’interpretazione di Sinatra.
È stata registrata nel 1968, diventando presto un tormento per lo stesso Frank Sinatra, al quale veniva richiesta a ogni concerto.

Ma andiamo con ordine!

Per comprendere bene questo capolavoro della musica pop, senza tempo, dobbiamo partire dalle sue origini.

INDICE

La struttura della canzone

Le origini di My Way

L’ispirazione per il testo

Il successo di My Way

Le cover più famose

David Bowie e “Comme d’habitude”

La condanna di Frank Sinatra

My way al piano

La struttura della canzone

Quando parliamo di una canzone abbiamo tre componenti principali:

  1. la musica 
    1. melodia
    2. armonia
  2. le parole (o testo)
  3. l’interpretazione
    1. del cantante
    2. dell’armonia –> arrangiamento

1. La musica

Quando parliamo di musica, intendiamo 2 componenti principali: la melodia e l’armonia.

La melodia è la parte che esegue il cantante.
La melodia è costituita da una sequenza di note, mai sovrapposte. Una persona riesce infatti a intonarne una sola per volta

L’armonia è l’insieme di note che sostengono la melodia.
Forse l’hai sentita nominare indirettamente parlando di accordi.
Gli accordi, infatti, sono gli elementi costitutivi dell’armonia e sono fatte da 3 o più note sovrapposte.
A differenza della melodia, infatti, la sequenza di accordi è composta da più suoni prodotti nello stesso istante.

Affronto questo argomento, in maniera approfondita, nel corso “Capire la Musica”, primo corso online che ti fa capire come ascoltare la musica, sentendo ogni sua sfumatura e godendone ancora di più. Dai un’occhiata alla prima lezione gratuita.

2. Le parole

Le parole di una canzone sono spesso scritte da autori, come già succedeva nella musica dei secoli precedenti. Pensa all’opera che veniva musicata sui “libretti” ovvero dei testi appositamente scritti da librettisti importanti come Lorenzo Da Ponte, ai tempi di Mozart. (Da Ponte fu autore del libretto delle Nozze di Figaro, famosa opera di Mozart, per citarne una).

3. L’interpretazione

Infine abbiamo il terzo elemento, quello che spesso determina il successo di una canzone: l’interpretazione.

L’interpretazione è appannaggio del cantante e di chi lo accompagna.
Il cantante si occupa della melodia e chi lo accompagna eseguirà l’armonia.

L’arrangiamento è l’organizzazione degli accordi da parte di un solo accompagnatore, per esempio il pianista, o di più musicisti.

Un esempio di quest’ultimo caso sono le band, le orchestre che a Sanremo accompagnano i cantanti ecc.

Per permettere all’orchestra di accompagnare una canzone, è necessario un arrangiamento orchestrare, ovvero un’opera scritta da un compositore che adatti gli accordi originali e suddivida le note fra tutti gli strumenti.

Affascinante!

 

LE ORIGINI di MY WAY

Per spiegare la nascita di questa canzone, dobbiamo passare da tre madri.

La prima

La parte musicale di My Way è stata composta a metà degli anni ’60 da un certo Jacque Revaux, compositore francese. Il suo titolo era “For Me“. Il testo non era il suo punto di forza, in quanto scritto in un inglese sempliciotto e con temi di poco spessore.

Come c’era da aspettarsi, non piace alle case discografiche e non viene accantonata.

La seconda

A quel punto, nel 1967, “For me” arriva a Claude François, un cantante in voga all’epoca che, insieme a un paroliere, lo riadatta con un altro testo.

Il titolo cambiò da “For me” a “Comme d’Habitude”.

Il nuovo testo era incentrato sul suo amore finito e sulla vita di un uomo routinaria e senza senso.
Fu pubblicata nel 1967 come singolo e diventò la numero uno nella classifica francese.

Ora entra la terza madre

In occasione di una vacanza in Francia, un cantante canadese, naturalizzato statunitense, Paul Anka, ascoltò in radio “Comme d’Habitude”. Ne intuì il potenziale nella ricchezza della melodia; telefonò all’editore della canzone e ne comprò i diritti per solo un dollaro!

Molti anni dopo disse “era una caznone di merda, ma sentivo che aveva qualcosa di diverso”.

Tornato negli Stati Uniti, cercò di scrivere un testo migliore ma, privo di ispirazione, la abbandonò in un cassetto, in attesa di tempi migliori.

L’ISPIRAZIONE PER IL TESTO

Alla fine degli anni ’60 “The Voice”, appellativo con cui veniva chiamato Frank Sinatra, era in un momento di deflessione: le nuove sonorità pop e rock stavano rendendo desueto il suo stile.

Durante una cena con il suo amico Paul Anke, si lasciò andare a un lungo sfogo su questa situazione e sul suo stato d’animo.

Non appena tornato a casa, Paul tira fuori la sua canzone francese e scrive il testo di “My Way”, narrando la storia di un uomo che ripensa ai suoi successi, ai suoi errori, ma non ha rimorsi e non rinnega nulla, perché sempre fedele ai propri desideri.

Sinatra non è subito convinto, ma registra comunque il brano a Los Angeles il 30 dicembre del 1968. ”

 

IL SUCCESSO DI “MY WAY”

Pubblicata agli inizi del 1969, “My Way” raggiunge la 27esima posizione in classifica. Un’accoglienza tiepida e poco promettente.

Tuttavia, con il passare del tempo, il singolo riceve sempre più apprezzamenti fino a diventare un vero e proprio successo.

Nel frattempo i discografici di Paul Anka, andarono su tutte le furie e lo costrinsero a incidere anche una sua versione della canzone.

Da questo momento iniziarono una lunga serie di cover che non ha termine ancora oggi.

 

LE COVER PIÙ FAMOSE DI “MY WAY”

La prima cover di “My Way” è della cantante gallese Dorothy Squires.risale e risale al 1970, quando la versione originale era ancora in classifica.

Altri artisti sono stati: Aretha Franklin, Tom Jones, Celine Dion, Elvis Presley fino a Robbie Williams, Michael Bublé e Shakira.

Tra gli italiani, a cantare il brano sono stati Luciano Pavarotti, Fred Bongusto, Bobby Solo e Patty Pravo.

La versione più distante, eppure non priva di fascino, è quella di  Sid Vicious bassista dei “Sex Pistols” . L’ha trasformata in un brano punk che, nonostante l’apparente assurdità, riesce ad avere un senso!

DAVID BOWIE E “COMME D’HABITUDE”

Incredibile: il testo precedente di “Comme d’habitude” era passato dalle mani di un giovane semi sconosciuto: David Bowie.

Grazie al suo manager, aveva ottenuto un contratto come autore alla Essex Music e fra i lavori proposti ci fu anche il riadattamento in inglese del testo di François.

Il risultato fu “Even a fool learns to love”, storia di un clown allegro che scopre l’amore.

Purtroppo venne bocciata e accantonata.

Ma prova a sentire “Life on Mars…” e dimmi se ti accorgi che l’inizio ha la stessa identica armonia!
La sinistra scende….esattamente con le stesse progressioni.
Metto all’interno del corso gratuito i due spartiti a confronto: corso gratuito

FRANK SINATRA SCHIAVO DI “MY WAY”

Invece, il protagonista di questa canzone, Frank Sinatra, considerava questo brano insopportabile.

Questo, secondo una sua dichiarazione durante un concerto all’Albert Hall nel 1984, dove avrebbe mormorato: “Io non sopporto questa canzone”.

In un’intervista nel 2000, la figlia Tina ha confermato che il padre riteneva il brano “egoista e autoindulgente” e che non lo apprezzava affatto.

Come per Blowing in the wind, di Bob Dylan, My Way rimase incollata a Sinatra senza che riuscisse a togliersela di dosso”.

IL TESTO

A modo mio

E ora la fine è vicina
E quindi affronto l’ultimo sipario
Amico mio, lo dirò chiaramente
Ti dico qual è la mia situazione, della quale sono certo
Ho vissuto una vita piena
Ho viaggiato su tutte le strade
Ma più, molto più di questo, l’ho fatto alla mia manieraRimpianti, ne ho avuto qualcuno
Ma ancora, troppo pochi per citarli
Ho fatto quello che dovevo fare
Ho visto tutto senza risparmiarmi nulla
Ho programmato ogni percorso
Ogni passo attento
lungo la strada
Ma più, molto più di questo, l’ho fatto alla mia manieraSì, ci sono state volte, sono sicuro lo hai saputo
Ho ingoiato più di quello che potessi masticare*
Ma attraverso tutto questo, quando c’era un dubbio
Ho mangiato e poi sputato
Ho affrontato tutto e sono rimasto in piedi e l’ho fatto alla mia manieraHo amato, ho riso e pianto
Ho avuto le mie soddisfazioni, la mia dose di sconfitte
E allora, mentre le lacrime si fermano, trovo tutto molto divertente
A pensare che ho fatto tutto questo;
E se posso dirlo – non sotto tono
“No, oh non io, l’ho fatto alla mia maniera”

Cos’è un uomo, che cos’ha?
Se non se stesso, allora non ha niente
Per dire le cose che davvero sente
E non le parole di uno che si inginocchia
La storia mostra che le ho prese
E l’ho fatto alla mia maniera

Sì, alla mia maniera

MY WAY AL PIANO

My way al piano è molto bella!
La sinistra, se la eseguiamo in do maggiore, scende inizialmente con una scala cromatica: do, si, sib, la

Subito dopo salta sul re e scende al do, si si bemolle.

Per studiarlo segui il video e stampa lo spartito, anche se ancora non sai leggere!