La scala musicale

Cos’è una scala

Una scala è una sequenza di 7 note a una distanza predeterminata. 

Immagina che per viaggiare nell’universo sonoro musicale sia necessario avere un’automobile. Le scale sono automobili. 

Esistono diverse tipologie di automobili per girare nella musica.

Prima di conoscere i vari modelli, però, dobbiamo fare ancora un passaggio.

I gradi della scala

Ogni scala è composta da sette gradi.

Immagina proprio una scala, come quella che trovi nelle case. 

La scala è composta da gradini e la nostra scala musicale ne ha 7. Li nominiamo primo gradino (in linguaggio musicale si dice grado), secondo grado, terzo grado, quarto grado, quinto grado, sesto grado e settimo grado. 

Ogni gradino ha il nome di una nota. Il primo gradino sarà sempre quello che dà il nome alla scala. 

Per esempio, nella scala di do il primo gradino sarà sempre il Do. 

E indovina un po’, il secondo grado sarà il re, il terzo grado il mi e via dicendo, salendo.

Quindi come si chiamerà il primo grado della scala di re? 

Re. Facile no?

Le funzioni dei gradi

Nelle scale vecchie, capita che non tutti i gradini siano stabili. 

Allo stesso modo, nella nostra scala musicale, abbiamo scalini più sicuri e altri meno.

Il primo scalino è il più stabile e importante: la tonica. Tutti i nostri giri sulle scale musicali tendono sempre a tornare al primo scalino e a suonarlo più volte.

Il quinto scalino, chiamato “dominante” è una sorta di trampolino che ti permette, con un balzo, di tornare al primo. La sua funzione è importantissima per il concetto di “tensione e risoluzione” nella musica.

Il quarto scalino, sottodominante, è una sorta di anticamera della dominante. Infatti un giro famosissimo di accordi passa dal primo grado, al quarto, al quinto per poi tornare al primo.

Il settimo scalino, sensibile, è scricchiolante e instabile! Appena ci metti il piede sopra vuoi subito cercare un punto più stabile che per fortuna si trova poco sopra: la Tonica!

Le funzioni degli scalini è proprio quella di dare movimento alla musica e portare sensazioni di instabilità e stabilità, tensione e riposo.

Tono e semitono

Ma, a differenza delle scale che trovi negli edifici, nella scale musicali la distanza fra un gradino e l’altro non è costante. Pensa a quelle scale, come in certe case molto vecchie, dove il primo gradino dista un tot dal secondo, poi il secondo, magari, è meno distante dal terzo e così via. 

In musica succede così: abbiamo scale con gradini a distanze diverse uno dall’altro, ma per fortuna le possibilità sono solo due: distanza piccola, distanza grande, ovvero semitono e tono.

Facciamo finta  che il semitono sia mezzo metro e il tono un metro. Infatti, in musica, il semitono è la distanza più piccola fra due note e il tono è il doppio di un semitono. 

Per esempio fra do e do diesis c’è un semitono, così come fra do diesis e re c’è un altro semitono. 

Ma fra do e re la distanza sarà di un tono.

Chiarito questo concetto, hai in mano le chiavi per costruire tutta la varietà di scale musicali, classiche e moderne!

Le 2 tipologie di scale classiche

Nella musica occidentale classica conosciamo 2 scale principali:

  • La scala maggiore
  • La scala minore, una e trina perché ha tre identità che variano un poco fra loro:
    • minore naturale
    • minore armonica
    • minore melodica

Noi prendiamo come riferimento quella naturale per convenzione.

Perché ci sono queste tipologie di scale?

Non ne bastava una?

E no, È un po’ come le tipologie di automobili: ci sono quelle da città, quelle da corsa, quelle per i viaggi… a seconda delle necessità.

Allo stesso modo esistono scale maggiori e minori perché ti possono portare in luoghi diversi dell’universo sonoro. 

La scala maggiore tende ad avere un suono luminoso, ti porta in paesaggi sonori pieni di sole e colori, aperti e gioioso, mentre la scala minore, tende ad avere un suono più triste, malinconico e cupo. 

Queste due scale sono le più comuni nella musica occidentale e sono utilizzate per tutta la musica classica e per la maggioranza di quella moderna. 

Gli artisti spesso combinano e utilizzano insieme scale maggiori e minori per creare emozioni contrastanti e complesse nelle loro composizioni… un po’ come le presentatrici che cambiano abito durante la serata: lo fanno per creare emozioni diverse.

Come si costruisce una scala maggiore?

Torniamo al nostro esempio fisico della scala in un edificio. Per riconoscere la scala maggiore dovrai memorizzarne la forma e la sua forma è dettata dalla distanza fra uno scalino e l’altro. Abbiamo detto che le possibili distanze sono solo due: il semitono (la più piccola distanza fra due note) e il tono che è il doppio di un semitono.

Abbiamo anche detto che nella scala abbiamo una successione ordinata di sette note che chiameremo “gradi della scala”.

Ecco quindi che la distanza fra primo e secondo grado, nella scala maggiore, sarà sempre di un tono.

E la distanza fra secondo e terzo grado? Anche quella sarà di un tono.

Invece, la distanza fra terzo e quarto grado sarà di un semitono.

Poi, tra quarto e quinto, di nuovo di un tono, così fra quinto e sesto e fra sesto e settimo.

Troveremo di nuovo un semitono solo fra settimo e ottavo grado.

Quindi per riassumere, questi gradi della scala saranno tutti di un tono tranne che fra terzo e quarto grado e fra settimo e ottavo. Questo nella scala maggiore. 

Se memorizzi questa sequenza: tono – tono – semitono – tono – tono – tono – semitono, potrai costruire scale maggiori partendo da qualsiasi nota.

Il che non è male!

Se non hai confidenza con questo argomento ti consiglio di provare a ricavare la scala maggiore a partire da qualsiasi nota del piano rispettando la distanza fra i suoi gradi tono tono semitono tono tono tono semitono. Un bell’esercizio, molto utile per fare i primi passi nel mondo della composizione.

Come si costruisce una scala minore?

Beh, per non incasinarti ricordando un’altra sequenza di toni e semitoni, ti consiglio di ricavarla dalla scala maggiore: cosa vuol dire?

Prendiamo la scala di do maggiore: vai sul suo sesto gradino. Se il primo è il do, il secondo il re, il terzo il mi, il quarto il fa, il quinto il sol… il sesto sarà il LA. 

Bene. 

Sul sesto scalino della scala maggiore trovi la prima nota della sua scala minore. Eh sì perché ogni scala maggiore dà vita a una “figlia” minore che parte proprio dal suo sesto scalino. In questo caso avremo una scala minore con le seguenti note:

la si do re mi fa sol la.

Questa scala si chiama la minore, per essere precisi, la minore nel suo modo naturale.

Un bell’esercizio che potresti fare è ricavare le scale minori da tutte le scale maggiori.

Per esempio prendiamo la scala di re maggiore: per sapere le sue note riproduciamo le distanze della scala maggiore: tono – tono – semitono – tono – tono – tono – semitono

Avremo quindi re sul primo gradino, poi andando su di un tono il mi, su di un altro tono il fa diesis (perché il fa sarebbe a un solo semitono di distanza), poi, andando su di un semitono avremo il sol, su di un tono il la, su di un tono il si, su di un tono il do# e su di un semitono il re. 

Una cosa importante, che non ho detto prima è che in una scala non puoi mai ripetere il nome di una nota due volte. Quindi il do diesis, nella scala di re maggiore, si può chiamare solo do diesis e non re bemolle perchè non rispetterebbe la regola del non ripetere due volte lo stesso nome di una nota.

Ora che sai come è fatta la scala di re maggiore, possiamo trovare la sua figlia (relativa in termini musicali) minore. Andiamo sul suo sesto gradino: re è il primo, mi il secondo, fa diesis il terzo, sol il quarto, la il quinto e… si il sesto!

Ora, per costruire la scala di si minore è sufficiente proseguire mantenendo le stesse note della sua “madre” (relativa in termini musicali) maggiore: quindi avremo si sul primo gradino della scala di si minore, do diesis sul secondo, re sul terzo, mi sul quarto, fa diesis sul quinto, sol sul sesto e la sul settimo.

Naturalmente il discorso non è così semplice se non l’hai mai sentito prima, ma questo episodio riguarda i modi e non posso fare un trattato di armonia!

Per scoprire la differenza fra scala e modi, leggi questo articolo: https://www.sognandoilpiano.com/i-7-modi-musicali/

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Mi farà piacere sapere se qualcosa non è chiaro o… al contrario, hai capito qualcosa in più!

A presto

Silvia